Leggere è un'attività utilissima e bellissima, che arricchisce chi la svolge, ma che purtroppo di questi tempi è un po' fuori moda. Per quanto ci riguarda, abbiamo pubblicato - o stiamo per farlo - libri per bambini, ragazzi ed adulti, per non lasciare fuori nessuno e coinvolgere tutti nel nostro progetto. Con ogni titolo, sosterremo un'associazione che lavora per rendere il pianeta Terra un posto migliore. Tu cosa vorresti leggere?
Scegli la storia che fa più al caso tuo!
Emanuele Pagliuca è stato dieci volte campione italiano di aerobica, due volte vice-campione europeo e, nel 2010, vincitore della coppa del mondo. Ha ricevuto la medaglia d'oro al valore del C.O.N.I., una delle sue massime onorificenze. Attualmente si occupa di movimento e salute. Dopo il conseguimento della laurea in Scienze motorie, è stato affiancato da alcuni professionisti e si è interessato anche di alimentazione.
"I prodotti per l’igiene e detersivi chimici sono la maggiore causa dell’inquinamento domestico dell’acqua. Le sostanze contenute al loro interno si riversano nei corsi d’acqua superficiali, arrivando al mare e infiltrandosi nelle falde acquifere. Dobbiamo considerare anche i rischi che questi prodotti hanno sulla nostra salute: petrolati, siliconi, SLES, formaldeide sono solo alcune delle sostanze pericolose contenute nei cosmetici e nei prodotti per l’igiene che impediscono alla pelle di respirare e possono provocare arrossamenti, allergie e disidratazione."
"La nostra azienda utilizza solamente inchiostri vegan e a base vegetale. Inoltre, l’acqua utilizzata nel nostro processo produttivo, viene filtrata e riutilizzata varie volte. Grazie ad una filiera controllata, seguiamo i contenitori vuoti dell’inchiostro, fino allo smaltimento. Anche l’utilizzo indiscriminato della carta non certificata può impattare notevolmente l’ambiente. La nostra azienda, oltre ad acquistare quasi solamente carta FSC, quindi certificata, ha implementato un sistema di programmazione e di stampa volto a ridurre al minimo gli scarti."
Una serie di trailer e titoli di documentari e reportage televisivi che parlano in maniera dettagliata della crisi idrica e dei suoi effetti su esseri umani ed ambiente.
Pubblicata il 1 febbraio 2022
Di cosa ti occupi nella vita?
Nella vita mi occupo di movimento. Ho studiato Scienze motorie, ho fatto ginnastica e allenamento per tutta la vita – ho iniziato a 5 anni ed ora ne ho 35 – e continuo a farne. Dopo il mio corso di laurea, sono stato affiancato da alcuni professionisti e mi sono interessato anche di alimentazione, pur non essendo laureato in Scienze della nutrizione. Nel mio lavoro mi distacco da ciò che è il fitness in generale, in quanto ritengo che l’attività fisica ed il movimento per la salute si differenzino da quelle che sono le pratiche sportive tradizionali quali gli sport di squadra fatti per scopi ludici (come, ad esempio, il tennis, il calcio, il paddle o la corsa). Questi ultimi hanno sicuramente delle componenti positive, ma hanno anche effetti negativi in termini di usura del corpo e di una non troppo buona presa di coscienza dello stesso durante l’attività. Quello di cui mi occupo io è, invece, un rientrare nel corpo, quindi un ricominciare a portare l’attenzione in maniera controllata su di esso, rendendolo più elastico, forte e coordinato e migliorandone così la struttura muscolo-scheletrica e la postura, facendo diminuire ovviamente i dolori. E’ come se fosse una sorta di auto-fisioterapia, ma anche una ripresa di coscienza del corpo e quindi, al contrario di quella che è un’attività fisica “normale”, come ad esempio la corsa, i pensieri non viaggiano liberi verso l'esterno, ma si ricomincia ad allenare la propria attenzione per metterla dove è necessario che sia (in questo caso, appunto, sul corpo). Di conseguenza, attraverso movimenti, ovviamente a corpo libero, quello che io propongo al cliente è un miglioramento del suo stato psico-fisico, non solo di quello puramente fisico.
Credi sia possibile basare la propria alimentazione unicamente su prodotti di origine vegetale pur dedicandosi ad attività sportiva agonistica?
Basandomi su quanto ho imparato in questi anni, prediligo un’alimentazione di origine vegetale e la consiglio anche a chi ho intorno. Questo vale sia per le persone sedentarie, sia per gli sportivi di alto livello. La ragione per cui lo faccio è che il più grande problema di tutti è la mancanza di ossigeno a disposizione nel corpo, cosa che dà problemi sia a livello neuromuscolare - perché i muscoli per lavorare hanno chiaramente bisogno di ossigeno - che a livello infiammatorio, perché sia l’infiammazione che riguarda gli organi che quella dei tessuti muscolari sopraggiungono proprio a causa di uno stato di assenza d’ossigeno. I cibi che più fanno produrre ossigeno al corpo sono quelli vegetali, quindi frutta, verdura e legumi. Consiglio di alimentarsi con una quantità limitata di carne e pesce e comunque di proteine animali in generale, dato che queste non fanno produrre ossigeno al corpo, ma al contrario ne aumentano gli stati infiammatori. Ovviamente ognuno è libero di scegliere come alimentarsi, l’importante è che l’alimentazione sia “sbilanciata” a favore di alimenti di origine vegetale proprio per ridurre l’infiammazione nel corpo ed avere più ossigeno a disposizione.
Qual è la correlazione fra consumo di carne e derivati animali e la situazione ambientale che stiamo vivendo? Quale invece il suo impatto sulla nostra salute?
Ormai è abbastanza chiaro a tutti (e ognuno di noi ha possibilità di informarsi in vari modi) che l’industria della carne, che negli ultimi trent’anni è cresciuta in maniera spropositata, sia responsabile di una situazione diventata insostenibile per vari motivi. Prima fra tutti è l’ormai ridotta disponibilità dell’acqua che c’è sul pianeta. Se tutti noi mangiassimo cibi vegetali, avremmo acqua a disposizione per l’eternità per tutti, sia per poter coltivare i prodotti che per nutrircene. Non ci sarebbe nemmeno la fame in tanti paesi del mondo dove invece esiste. Lo sfruttamento sconsiderato dell’acqua per alimentare bestiame fa sì che la disponibilità di acqua sia sempre minore, in sostanza perché non ce n’è a sufficienza per produrre carne per tutti. Come se non bastasse, le condizioni in cui gli animali vengono allevati per sopperire al fabbisogno di carne globale sono pessime, perché sono perennemente sottoposti a cure ormonali che li fanno crescere in fretta, e sono allevati in cattività. Sappiamo, ad esempio, dei polli che crescono in una settimana tramite le iniezioni di ormoni, delle galline che sono rinchiuse in gabbia per produrre uova andando ben oltre quella che sarebbe la loro naturale produzione o delle mucche a cui vengono impiantati degli apparati nello stomaco affinché producano più latte. Tutta questa roba non fa sicuramente bene a loro, il che genera già un problema etico che comunque prima o poi fa capolino nella psiche di tutti noi, ma non fa neanche bene al prodotto. E se fisicamente e materialmente non si nota una vera differenza, a livello ormonale sì perché le bestie trattate in questo modo producono delle tossine che rendono il prodotto finale di pessima qualità e questo noi lo mangiamo, alla fine della fiera, e non si tratta certo di alimenti salutari.
Quale consiglio ti sentiresti di dare ai tuoi connazionali? Con quali gesti quotidiani si può contribuire a migliorare l'attuale situazione ambientale?
Per citare lo psicologo Jung, della prima metà del Novecento, non esistono eventi sociali grandi, ma solo l’insieme di tanti piccoli eventi individuali. Questo vuol dire che, per migliorare una situazione che è globale, ognuno deve guardarsi dentro e sistemare la propria condizione personale. Tutti noi abbiamo dei problemi, siano essi psichici o fisici, ed è inutile spostare l’attenzione altrove, al di fuori, cercando di risolvere un problema globale, se non ci si riesce nemmeno con i propri. Il mio consiglio, di conseguenza, è che, se scientificamente sappiamo che il consumo di vegetali migliora il nostro stato di salute, allora consumiamo quelli. Se, invece, c’è una resistenza a capirlo, forse c’è bisogno di consultare un professionista perché è come se noi non volessimo migliorarci, come se ci stesse bene il nostro stato di salute precario e questo comunque non è sintomo di benessere mentale.
Pubblicata il 23 gennaio 2022
Di cosa si occupa Tule?
Tule Shop è un laboratorio di saponi e prodotti fatti a mano, completamente naturali, vegan ed ecologici. Nato in Basilicata nel 2022, prende il suo nome dall’isola Tule (o Thule) diventata leggendaria, una terra lontana di fuoco e ghiaccio nella quale il sole non tramonta mai. L'isola simboleggia un rifugio dove recuperare le nostre forze e cercare un equilibrio fra il mondo esterno e quello interno. La cura e la pazienza sono alla base del mio lavoro di artigianato e il valore su cui si fonda il progetto è il rispetto e la valorizzazione della natura che ci circonda.
Cosa vi spinge a credere nel vostro progetto?
Sono sicura che esista un modo di vivere sostenibile che non distrugga le risorse del pianeta, che non sfrutti gli esseri umani e gli animali. La mia è una ricerca di un modello alternativo, basato sull’autoproduzione, lo scambio di idee e la diffusione e riscoperta di saperi antichi. In un mondo dominato da giganti della produzione industriale, volta alla massimizzazione del profitto a tutti i costi, Tule si pone come alternativa: un’isola di rispetto per l’ambiente, cura di noi stessi e degli altri. Sostenere le piccole realtà che si basano sull’autoproduzione significa contribuire all’affermazione di un modello più sostenibile. Tule va in questa direzione, in piccolo ma con determinazione, consapevole che è dai gesti semplici che si mettono in moto grandi cambiamenti.
Qual è l’impatto dell’uso di prodotti per l’igiene chimici sulla qualità dell’acqua e sul
benessere della fauna acquatica? Che conseguenze ha, invece, sulla salute umana?
I prodotti per l’igiene e detersivi chimici sono la maggiore causa dell’inquinamento domestico dell’acqua. Attraverso gli scarichi domestici, le sostanze contenute al loro interno si riversano nei corsi d’acqua superficiali, arrivando al mare e infiltrandosi nelle falde acquifere. I rifiuti chimici di origine sintetica sono difficili da smaltire e la loro crescente presenza mette a dura prova la capacità di autodepurazione degli ecosistemi, compromettendo la qualità dell’acqua. Molti prodotti come dentifrici, scrub per il corpo e creme contengono microplastiche che, a causa delle loro piccolissime dimensioni, non vengono filtrate dai sistemi di depurazione e finiscono direttamente nei fiumi e negli oceani, provocando gravi danni alla fauna marina. Stiamo parlando di miliardi di palline microscopiche che ogni giorno finiscono nei nostri scarichi e la quantità continua a crescere ogni giorno. In aggiunta a ciò dobbiamo considerare anche i rischi che questi prodotti hanno sulla nostra salute: petrolati, siliconi, SLES, formaldeide sono solo alcune delle sostanze pericolose contenute nei cosmetici e nei prodotti per l’igiene che impediscono alla pelle di respirare e possono provocare arrossamenti, allergie e disidratazione.
Crede che in Italia si sia sviluppata una maggiore consapevolezza al riguardo? Cosa si
sentirebbe di consigliare in tal senso?
Sembra che in Italia negli ultimi anni siano stati fatti dei passi in avanti verso una maggiore sostenibilità. Da gennaio 2020 è entrato in vigore anche nel nostro Paese il divieto di commercializzare alcune tipologie di cosmetici contenenti microplastiche. Sicuramente si tratta di un dato positivo a cui bisogna aggiungere l'atteggiamento delle nuove generazioni di consumatori che mostrano una certo interesse verso prodotti più ecologici. Tuttavia occorre fare attenzione alle tante aziende che, attraverso strategie di greenwashing, modificano la propria immagine dando l’illusione di essere ecosostenibili. Certo è che non possiamo più permetterci di trascurare la questione ambientale, molto dipende anche da noi e dalle nostre scelte come consumatori. Quando compriamo un prodotto per la cura della persona o un prodotto cosmetico, possiamo fare attenzione alle diciture riportate sulle etichette. Per fortuna esistono sempre più strumenti che permettono, anche a chi non è esperto, di trovare informazioni affidabili e di orientarsi verso l'acquisto di prodotti eco-friendly. Il mio consiglio è di rivolgersi e favorire le realtà che lavorano in maniera sostenibile, rispettando l’ambiente, le persone e gli animali. L’alternativa esiste, sceglierla sta a noi!
Tule Shop offre candele saponi e prodotti per la cura del corpo completamente vegetali e rispettosi dell'ambiente.
Pubblicata il 30 dicembre 2021
Di cosa si occupa laTipografia Facciotti?
La Tipografia Facciotti Srl è una realtà aziendale che opera, in ambito nazionale, nel settore della stampa offset e digitale, vantando un know-how costruito a partire dal XVI secolo. La cura di ogni fase di realizzazione della vasta gamma di prodotti/servizi, attraverso la gestione dell’intera filiera produttiva (dalla impostazione, alla prestampa fino al packaging), si fonde con l’orientamento costante all’innovazione, per garantire sempre al cliente un servizio unico, distintivo, totalmente personalizzato. Professionalità, competenza, passione, creatività sono gli elementi che ci consentono di soddisfare qualsiasi esigenza dei nostri clienti, attraverso un team di lavoro dinamico, flessibile e altamente qualificato.
La nostra azienda possiede tutte le certificazioni ambientali più importanti.
Cosa vi spinge a credere nel vostro progetto?
Mettere il cliente al centro del nostro lavoro è l’obiettivo quotidiano che ci prefiggiamo. Per questo spendiamo ogni energia per diversificare al meglio i nostri prodotti, che curiamo da sempre nei dettagli; da quelli istituzionali a quelli personalizzati su ogni specifico bisogno, garantendo l’eccellenza dei nostri prodotti e servizi. In 500 anni, siamo sempre riusciti ad anticipare il futuro. E’ una tradizione che vogliamo mantenere viva. La nostra visione ha molto a che fare con il mondo che vogliamo contribuire a creare domani.
Qual è l’impatto dell’uso di inchiostri chimici sulla qualità dell’acqua e sulla salute della fauna acquatica? Quale, invece, quello dell’uso di carta vergine non certificata?
Senza dubbio l’impatto degli inchiostri sulla qualità dell’acqua è potenzialmente significativo. Per questo motivo la nostra azienda utilizza solamente inchiostri vegan e a base vegetale. Inoltre, l’acqua utilizzata nel nostro processo produttivo, viene filtrata e riutilizzata varie volte. Se in precedenza l’acqua veniva utilizzata per circa tre mesi, adesso abbiamo raddoppiato questo tempo. Grazie ad una filiera controllata, seguiamo i contenitori vuoti dell’inchiostro, fino allo smaltimento.
Anche l’utilizzo indiscriminato della carta non certificata può impattare notevolmente l’ambiente creando i fenomeni di disboscamento con reazioni a catena sull’intero ecosistema. La nostra azienda, oltre ad acquistare quasi solamente carta FSC, quindi certificata, ha implementato un sistema di programmazione e di stampa volto a ridurre al minimo gli scarti. Inoltre, settimanalmente, tutti gli sfridi di carta, vengono prelevati da una ditta certificata e vengono riciclati dando nuova vita alla carta.
Crede che in Italia si sia sviluppata una maggiore consapevolezza al riguardo? Cosa si sentirebbe di consigliare in tal senso?
Negli ultimi anni senz’altro in Italia si è sviluppata una coscienza ambientale ma il lavoro da fare è ancora molto lungo.
Il consiglio che mi sento di dare è di cercare di adottare processi produttivi totalmente green. Far convivere la necessità produttiva delle aziende con il rispetto dell’ambiente è di vitale importanza per salvaguardare il futuro di tutti.
La Tipografia Facciotti Srl è una realtà rispettosa dell'ambiente, in cui si è scelto di optare per inchiostri e carta realmente sostenibili. L'importanza di aziende simili è innegabile, specialmente al giorno d'oggi.
Un documentario diverso dal solito, che si concentra sul problema dell'acqua illustrando le soluzioni innovative messe a punto, in diversi punti del mondo, da un gruppo di visionari.
Un documentario sulla privatizzazione dell'acqua, sul paradosso di quella in bottiglia e sui cosiddetti "cartelli dell'acqua".
Una puntata di 'Indovina Chi Viene a Cena' incentrata sul tema dell'acqua, che ne valuta molteplici aspetti, tra cui la pesca illegale, gli sversamenti in mare e l'utilizzo di fanghi contaminati in agricoltura.
Un documentario sull'industria dell'acqua, il suo impatto ambientale e le conseguenze sulla salute dei consumatori e l'economia.
Documentario sulla privatizzazione dell'acqua e sull'acqua come bene comune di prima necessità, diritto di ogni individuo.
Un documentario che definisce l'acqua "oro blu", in nome del quale si potrà dare inizio a conflitti su scala globale.
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