Natashark - introduzione

Natashark è un albo illustrato dedicato ai più piccoli (bambini 3-7 anni), che parla del mare, dei suoi abitanti e della necessità di tutelare entrambe le cose. La storia viene presentata sotto forma di quartine in rima baciata, che donano alla filastrocca centrale il tono fresco e dinamico adatto alla fascia d'età per cui è pensata, e che sono seguite da ben tre appendici diverse, che spiegano gli effetti della pesca, raccontano storie di squali da un punto di vista diverso dal solito e offrono soluzioni pratiche e a portata di bambino ai problemi degli oceani.

Con questo titolo sosteniamo l'associazione Sea Shepherd, che dal 1977 si occupa della difesa degli oceani e della lotta alla pesca illegale e che trasforma in realtà proprio le avventure di cui vorrebbe rendersi protagonista la piccola Natasha. La prefazione è stata curata da Andrea Morello, presidente di Sea Shepherd Italia.

Il tema centrale del racconto è, ancora una volta, il rispetto per la vita in ogni sua forma, anche e soprattutto per quella delle creature più lontane dalla nostra quotidianità: quelle acquatiche. In un tentativo di sfatare miti dannosi per molte specie animali che oggi sono a rischio di estinzione, la storia della protagonista e del suo incontro con il 'terribile' squalo - che di terribile, si capirà, non ha ovviamente nulla - offre uno spunto di riflessione su quanto la non conoscenza delle altre specie sia spesso dannosa tanto per il pianeta quanto per noi umani, che spesso ci precludiamo esperienze profonde di connessione e crescita.

Ogni concetto espresso nell'albo, anche se serio nella realtà, viene proposto con termini miti, senza forzature e senza creare emozioni negative per la mente infantile. Questo risulta evidente sia da una sezione del racconto, sia dalle sezioni finali intitolate Non tutti gli squali vengono per nuocere (sull'importanza della tutela degli squali, curata da Marco e Andrea Spinelli) e Non tutti gli squali vengono per cuocere, che propone tre ricette di mare rivisitate in chiave vegetale. Il messaggio è, quindi, positivo: ognuno di noi ha il potere di migliorare personalmente le cose con piccoli gesti quotidiani, senza il bisogno di intraprendere avventure eroiche, bensì creando semplicemente "abitudini nuove". 

L'illustratrice volontaria che sta curando il progetto è Eleonora Ferretti, una professionista con un'esperienza pluriennale che ha deciso di donare il proprio tempo e il proprio talento per la salvaguardia degli animali marini.

Durante una vacanza in catamarano, Daniela e Natasha - una mamma e la sua bambina - si imbattono in uno squalo intrappolato in un lembo aggrovigliato di rete fantasma. La madre reagisce inizialmente con preoccupazione per l'incolumità della figlia e tenta di spaventare l'animale e indurlo alla fuga. La bambina, dal canto suo, intuisce subito qualcosa di più e prova istintivamente ammirazione e curiosità per il maestoso animale, visibilmente spaventato.

Dopo essersi entrambe adoperate per liberarlo, decidono di ascoltarne la storia, che svela segreti non troppo positivi sull'impatto che noi umani abbiamo sull'ambiente marino. Toccata dal resoconto, Natasha si offre di intraprendere viaggi avventurosi per sistemare ogni cosa, ma lo squalo la dissuade, insegnandole che le basterà cambiare le proprie abitudini.

Dopo il rientro a casa, Natasha si fa portavoce dei diritti del mare e coinvolge tante persone che la circondano, guadagnandosi il nomignolo inglese Natashark (shark = squalo). Il vero cambiamento, però, è avvenuto già nel suo modo di rapportarsi all'alimentazione, dato che la bambina e sua madre hanno capito che la causa dei tanti problemi a cui accennava lo squalo è proprio la pesca e sono passate ad una dieta rispettosa di ogni forma di vita, che le rende felici di non arrecare danno a nessuno.

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