Leggere è un'attività utilissima e bellissima, che arricchisce chi la svolge, ma che purtroppo di questi tempi è un po' fuori moda. Per quanto ci riguarda, abbiamo pubblicato - o stiamo per farlo - libri per bambini, ragazzi ed adulti, per non lasciare fuori nessuno e coinvolgere tutti nel nostro progetto. Con ogni titolo, sosterremo un'associazione che lavora per rendere il pianeta Terra un posto migliore. Tu cosa vorresti leggere? Scegli la storia che fa più al caso tuo!
"L'agricoltura animale ed i suoi prodotti ricchi di metano ed ossido di azoto, compresa la pelle, contribuiscono alle emissioni di gas serra con il 24% del totale globale. L’impatto ambientale della produzione calzaturiera non è solo dettato dal processo di concia, ma anche dalla parte precedente relativa all’allevamento intensivo del capo destinato al consumo alimentare. Le emissioni di CO2 e quelle di metano generate negli allevamenti sono una componente importante dell’inquinamento atmosferico."
"L’industria animale è la principale causa di cambiamento climatico, effetto serra, esaurimento dell’acqua, inquinamento atmosferico, produzione di escrementi, deforestazione, distruzione della foresta pluviale, erosione e degrado del suolo, declino della biodiversità, uccisione di animali selvatici, zone morte negli oceani, senza parlare di fame nel mondo, ingiustizia sociale, diffusione di malattie, resistenza agli antibiotici, zoonosi e pandemie. L’impatto sul pianeta in termini di sfruttamento è insostenibile ed i suoi danni incalcolabili."
"Noi accogliamo animali che provengono spesso (95% delle volte) da sequestri, sia penali (per maltrattamento) sia amministrativi (per detenzione abusiva). Per gli animali sequestrati le ASP prevedono l'abbattimento! Noi, i rifugi, quando possibile, li accogliamo e salviamo. Il nostro è un rifugio che fa parte della Rete dei santuari animali liberi d'Italia. Non riceviamo sovvenzioni dallo Stato o dal Comune, come avviene per i canili o gli allevamenti. E non guadagnamo sfruttando gli abitanti del rifugio, come zoo, circhi, fattorie didattiche."
Pubblicata il 9 giugno 2023
Di cosa si occupa Bella Storia Vegan Shoes?
È un piccolo brand che realizza scarpe, come una volta, a mano, utilizzando solo materiali naturali, cruelty free ed animal friendly. Nasce dalla passione per le scarpe e dall’impegno di voler contribuire a raccontare una “Bellastoria” di cambiamento a favore degli animali e del nostro pianeta. Oltre alle scarpe, realizziamo anche accessori, come calze, calzini in viscosa di bambù, antibatterici, morbidi e termoregolatori e quindi ideali sia per l’inverno sia per l’estate, e realizziamo anche cinture. Produciamo su ordine, per minimizzare l’impatto che può avere uno stock invenduto. E poi perché indossare una scarpa personalizzata ed unica, come uno la desidera, penso che non abbia paragoni.
Ogni scarpa è personalizzabile nella scelta dei materiali (Apple Skin, Desserto Cactus, Orange, Ulivo, Bamboo, Ortica, Microfibra, ecc...) e dei colori. E ad ogni acquisto effettuato sul sito, destiniamo il 10% ad un’associazione a scelta del cliente.
Cosa vi spinge a credere nel vostro progetto?
La consapevolezza di poter dare un’alternativa bella, fatta bene, confortevole e senza crudeltà. Crediamo che i piccoli gesti quotidiani, anche singolarmente, possano portare a grandi risultati. Che anche indossando una scarpa priva di crudeltà, si possa contribuire al cambiamento.
Qual è l’impatto etico ed ambientale dell’uso del cuoio e della pelle nella
produzione di calzature?
L'agricoltura animale ed i suoi prodotti ricchi di metano ed ossido di azoto, compresa la pelle, contribuiscono alle emissioni di gas serra con il 24% del totale globale. L’impatto ambientale della produzione calzaturiera non è solo dettato dal processo di concia, per gran parte eseguita con la cromo, ma anche dalla parte precedente relativa all’allevamento intensivo del capo destinato al consumo alimentare. Le emissioni di CO2 e quelle di metano generate negli allevamenti sono una componente importante dell’inquinamento atmosferico.
Crede che in Italia si sia sviluppata una maggiore consapevolezza al riguardo?
Cosa si sentirebbe di consigliare in tal senso?
Assolutamente sì, e c’è anche una grande ricerca di metodologie e processi per migliorare il processo di concia.
Bella Storia è un'azienda virtuosa che può essere seguita e sostenuta attraverso diversi canali: il sito, la pagina Facebook ed il canale Instagram.
Pubblicata l'8 aprile 2023
Di cosa si occupa InVinoVegan?
Invinovegan.com è il primo sito di vendita online dedicato esclusivamente ai vini Italiani, biologici e vegani prodotti da aziende virtuose che operano in maniera etica e sostenibile, nel rispetto di persone, animali e ambiente. Un progetto dal cuore verde dedicato ai consumatori del futuro, più esigenti e responsabili, che non si accontentano di un calice di vino, ma che vogliono “brindare alla vita“, con un prodotto etico e sostenibile che rispetti il pianeta e tutte le sue creature.
Cosa vi spinge a credere nel vostro progetto?
La scelta vegan è il modo più semplice, immediato, concreto ed efficace per rendere questo mondo un luogo migliore per tutte le creature viventi, umani ed animali. Nutrirci di piante è di beneficio per la salute, per l’ambiente, per gli animali, per gli altri umani e per l’economia; in altre parole, per quanto può fare una reale differenza nella vita di tutti noi. Autorevoli studi indipendenti, di piena valenza scientifica, dimostrano in modo inequivocabile l’impatto positivo che uno stile di vita vegano può avere, riducendo contemporaneamente la povertà umana, la crudeltà sugli animali, il degrado ambientale, i problemi di salute del mondo occidentale ed il rischio di epidemie incontrollabili. Non c’è “investimento" migliore che possiamo fare come esseri umani. Tuttavia, la maggioranza delle persone è ancora scettica poiché intrappolata nella prigione della cultura carnistica e nella convinzione che mangiare carne sia normale, naturale e (ancor peggio) necessario. Riteniamo che il vino sia un ambasciatore ideale per diffondere la cultura vegan, per abbassare le barriere psicologiche, per facilitare la comunicazione, per sensibilizzare un numero crescente di persone e salvare la vita a quanti più animali possibile.
Quali sono i dati riguardanti l’impatto ambientale dell’uso di prodotti di origine animale nell’industria agroalimentare? Qual è, invece, l’impatto sulla salute umana?
L’industria animale è la principale causa di cambiamento climatico, effetto serra, esaurimento dell’acqua, inquinamento atmosferico, produzione di escrementi, deforestazione, distruzione della foresta pluviale, erosione e degrado del suolo, declino della biodiversità, uccisione di animali selvatici, estinzione delle specie, zone morte negli oceani, senza parlare di fame nel mondo, ingiustizia sociale, diffusione di malattie, resistenza agli antibiotici, zoonosi e pandemie.
L’impatto sul pianeta in termini di sfruttamento è insostenibile ed i suoi danni devastanti sono incalcolabili. Un business inumano ed "animale" sta distruggendo l’ambiente, sta uccidendo gli animali e facendo ammalare gli umani, paradossalmente senza infrangere la legge. E non siamo solo nel mezzo di una crisi climatica senza precedenti, ma anche di una gravissima emergenza sanitaria. Gli alimenti di cui ci nutriamo sono potenti portatori di malattie letali, più di qualsiasi tossina ambientale, per questo l’incredibile potere curativo nel cibo non deve essere sottovalutato. La verità è che abbiamo più possibilità di morire a causa di ciò che mangiamo ogni giorno che per un attacco terroristico. Il nostro modo errato di mangiare genera più morte e malattie di fumo, sesso non sicuro, alcol e droghe tutte insieme: non è pazzesco? La maggior parte delle malattie croniche e dei virus di cui preoccuparsi seriamente deriva dal mondo animale. Il brutale dominio umano su animali innocenti ha scatenato malattie letali che potevano essere prevenute, rallentate, arrestate o addirittura evitate senza farmaci o interventi chirurgici, semplicemente cambiando il nostro modo di mangiare, ovvero adottando una dieta integrale a base vegetale.
Crede che in Italia si sia sviluppata una maggiore consapevolezza nei confronti degli animali come individui senzienti? Cosa si sentirebbe di consigliare in tal senso?
Il mondo sta attraversando un cambiamento dirompente e stiamo assistendo ad una trasformazione storica e spettacolare. Il veganismo si sta diffondendo in tutto il mondo e consolidando a piccoli passi nella cultura popolare, anche in Italia. I vegani sono ancora una coraggiosa minoranza ma stanno crescendo in modo esponenziale a livello globale. L’industria alimentare vegana sta letteralmente fiorendo e battendo ogni record di crescita e vendita, mentre l’industria della carne sarà obsoleta in meno di 20 anni. Siamo di fronte ad una rivoluzione vegetale di entità sismica, qui e adesso. Si sta inoltre verificando un delicato passaggio generazionale. I millennials sono a capo del cambiamento grazie ad una forte responsabilità sociale finalizzata al bene comune. L’industria animale è sulla via del tramonto e sopravvive solo grazie all’assistenza economica ed ai sussidi statali. Non c’è più spazio per questa associazione criminale in una società civilizzata. L’inevitabile futuro è plant based, è cruelty-free, ovvero a base di Madre Natura ma senza crudeltà verso gli animali, le persone e l’ambiente. Un solo consiglio, quindi: go vegan!
InVinoVegan è un progetto di Projetika Srl. La loro attività può essere seguita e sostenuta attraverso diversi canali: il sito, la pagina Facebook ed il canale Instagram.
Pubblicata il 14 marzo 2023
Di cosa si occupa L’Arca di Natalia?
Ho creato l'associazione antispecista L’Arca di Natalia a settembre 2020. La decisione è maturata dopo il dolore per la perdita della mia cagnolina Natalia, una compagna di vita che mi ha insegnato che tutti gli animali sono uguali e che sono nostri pari. Da molti anni sentivo di voler realizzare qualcosa per aiutare gli animali indifesi e discriminati, così ho deciso di creare un rifugio per tutti loro, per cercare di dare una vita dignitosa a quelli che ne sono sempre stati privati. Gli animali che vivono a L'Arca di Natalia, come negli altri rifugi della Rete dei santuari in Italia, non sono considerati merce (come negli allevamenti): sono individui liberi e vivono la loro vita dignitosamente sino alla morte naturale.
In cosa consiste esattamente il vostro progetto?
L'obiettivo de L'Arca di Natalia è salvare quanti più animali possibile da maltrattamenti e sfruttamenti e donare a questi individui dignità e libertà. Le nostre azioni sono accompagnate da uno stile di vita non violento, non discriminante e antispecista, che ci impegnamo a divulgare nella nostra quotidianità con i visitatori del santuario e in occasione di incontri con scolaresche, comunità, famiglie, ecc... Osservare gli abitanti del santuario è un'esperienza che ti forma, ti cambia. Gli individui che vivono in questi luoghi vivono in libertà, in condizioni di benessere e chi li osserva riesce a vederne l'anima, che in altre situazioni (come gli allevamenti o anche gli zoo o i circhi) è completamente ignorata e calpestata.
Cosa vi spinge a credere nel vostro progetto?
Gli abitanti del santuario sono dei superstiti, sono qui per ricordarci tutti i loro fratelli che vengono barbaramente uccisi, piangenti e tremanti, perfettamente consapevoli, nei macelli di tutto il mondo, mentre chiedono pietà senza essere minimamente ascoltati. Sono qui, per ricordarci che siamo sulla Terra tutti insieme e che gli animali non umani non esistono per noi, ma con noi e che noi animali umani possiamo cambiare il triste destino dei loro fratelli, semplicemente facendo una scelta, cambiando un'abitudine. Chi visita un santuario per animali spesso lo definisce un paradiso, un luogo magico, quasi sacro. Non sempre, ma talvolta accade che gli esseri umani, davanti alla fortuna di essere accolti dagli abitanti del rifugio, facciano la connessione. Bisogna solo guardarli negli occhi, ascoltarli con il cuore aperto.
Quali sono le specie animali che soccorrete maggiormente? Quali, invece, i comportamenti umani alla base di questa necessità?
In questo momento abbiamo 21 maiali, due bovini, sei pecore, cinque capre, quattro cani, tre conigli e un asinello. In generale, accogliamo maggiormente gli ex animali "da reddito" e quelli che maggiormente abbiamo accolto, fino ad ora, sono i maiali, perché sono i più discriminati e peggio trattati, anche dal punto di vista culturale (basta pensare ai modi di dire). Noi accogliamo animali che provengono spesso (95% delle volte) da sequestri, sia penali (per maltrattamento) sia amministrativi (per detenzione abusiva). Per gli animali sequestrati che, nonostante sia stato loro riconosciuto lo status di esseri senzienti, sono ancora visti come oggetti la cui vita è senza valore, le ASP prevedono l'abbattimento! Noi, i rifugi, quando possibile, li accogliamo e salviamo.
Il nostro è un rifugio che fa parte della Rete dei santuari animali liberi d'Italia. Non riceviamo sovvenzioni dallo Stato o dal Comune, come avviene per i canili o gli allevamenti. E non guadagnamo, sfruttando gli abitanti del rifugio, come zoo, circhi, fattorie didattiche, ecc... Nei rifugi, gli animali sono individui, non sono merce e non producono profitto. Ed è nostro dovere offrirgli la massima cura per farli vivere bene. Ci manteniamo grazie alle donazioni delle persone di buon cuore e grazie agli eventi che organizziamo periodicamente.
Crede che in Italia si sia sviluppata una maggiore sensibilità nei confronti del mondo animale e delle alternative alimentari vegetali? Cosa si sentirebbe di consigliare in tal senso?
Sì, la sensibilità sta aumentando, però ancora non è sufficiente e noi ci auguriamo che l'opera di divulgazione da parte delle realtà come la nostra e di persone che credono nei nostri stessi valori porti a una sensibilità sempre crescente. Per quanto riguarda le alternative vegetali pronte (come possono essere le polpette o i burger vegetali), ci sono sempre più prodotti al supermercato e si parla sempre di più di alimentazione vegetale, ma siamo ancora molto lontani dall'obiettivo di smettere di cibarci di altri esseri senzienti. Io consiglierei a tutti di prendere consapevolezza di quello che facciamo abitualmente agli animali, alla "vita non vita" di sofferenze a cui li sottoponiamo per il nostro intrattenimento (pensiamo ai circhi o agli zoo). E alla vita ancora peggiore (in cui vengono trattati come macchine da produzione) che culmina con l'uccisione violenta, per finire in un piatto. Consiglierei anche di pensare al futuro del pianeta, di pensare al mondo che stiamo lasciando ai nostri figli. Noi esseri umani viviamo su un pianeta bellissimo e lo stiamo distruggendo, con l'inquinamento dell'aria e dei mari, la distruzione dei polmoni verdi, la distruzione della biodiversità, e via dicendo ed una delle cause di questo sfacelo è proprio l'allevamento di bestiame.
L'Arca di Natalia è un rifugio per animali che si trova a Trecastagni, in provincia di Catania, in Sicilia. La loro attività può essere seguita e sostenuta attraverso diversi canali: il sito, la pagina Facebook ed il canale Instagram.
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